Siamo abituati a collegare la parola perla a quei meravigliosi prodotti madreperlacei, solitamente sferici, che sono stati prodotti naturalmente o per intervento dell’uomo da molluschi di acqua salata o dolce.
Materiali che già 4500 anni prima della venuta di Cristo avevano attratto l’attenzione dell’uomo che li aveva impiegati per ornamentazione, considerandoli appunto come “materiali gemmologici”.
Storicamente infatti la zona del Golfo Persico e del Mar Rosso aveva permesso alle antiche popolazioni locali di scoprire la madreperla e le perle ricavate dai locali molluschi e di utilizzarli quale mezzo di ornamento, non solo personale.
Ma cosa sono le perle: sono concrezioni prodotte da molluschi di acque dolci o salate. La formazione delle perle naturali è causata da un elemento disturbatore, di solito un piccolo parassita, che penetra all'interno del corpo del mollusco trascinando con sé alcune cellule epiteliali del mantello, quelle che normalmente secernono gli strati madreperlacei della conchiglia.
È la presenza di cellule di questo tipo (che si moltiplicano e vanno a formare il sacco perlifero) che determina la deposizione degli strati di perlagione che andranno a costituire la perla.
Nel caso di perle coltivate, e quindi prodotte per intervento umano sui molluschi, il procedimento prevede di introdurre nel corpo del mollusco sferette di materiali diversi accompagnate da un piccolo frammento di epitelio secernente di un altro mollusco della stessa specie. La tecnica di coltivazione detta “senza nucleo” consiste nell’impianto all’interno del mollusco (di solito nel mantello) dell’epitelio secernente, senza la sferetta di madreperla.
I molluschi più famosi ed utilizzati per la produzione di perle sono quelli del genere Pinctada e Pteria per le acque salate e le Unio, Hyriopsis, Anodonta e Cristaria per le acque dolci.
In realtà, qualsiasi tipo di mollusco di acqua salata o dolce è teoricamente in grado di produrre perle. Infatti ci sono tipi di perle forse meno conosciuti, ricercate da collezionisti, prodotte da altri tipi di molluschi, con aspetto e composizione leggermente diversa.
Tra le perle prodotte da Gasteropodi, sicuramente le più apprezzate ed amate, anche per il loro aspetto, colore e tessitura, sono le cosiddette “Conch pearls” che vengono prodotte dal mollusco Strombus gigas. Questo mollusco è molto diffuso nei mari caraibici dove viene utilizzato anche per scopi alimentari. Le perle che vengono a volte trovate all’interno di questi animali hanno un colore da rosa molto chiaro, quasi biancastro, a rosa porpora intenso. Ma l’aspetto di queste perle non è sicuramente madreperlaceo come quello che siamo più abituati a vedere e a conoscere. Infatti la struttura di queste perle è leggermente diversa, più a composizione calcitica che aragonitica.
Lo stesso tipo di struttura è riservata anche alle cosiddette “Melo”, perle che vengono prodotte dal mollusco Melo melo, molto ricercate ed apprezzate in oriente, di colore solitamente bruno chiaro, arancio, ritrovate anche con dimensioni notevoli. Ecco poi le coloratissime perle “Abalone” prodotte dall’Haliotis conosciuto anche come orecchio di mare, utilizzato/allevato oltre che per scopi alimentari anche per la coltivazione di perle. Molto colorate e iridescenti perle e madreperla ricavata dalle conchiglie vengono oggi molto utilizzate ed apprezzate.
Meno note ma al pari ricercate, abbiamo le perle prodotte dal Trochus, dal Turbo e dal Cassis e dalla Pleuroploca.
Tra i bivalvi abbiamo la Pinna, che vive anche nel nostro mare mediterraneo, che produce perle da bianco e brune, brune arancio, di forme diverse spesso allungate, chiamate anche “Pen pearls”, Oppure il Pecten: una specie che vive nel golfo del Messico e della California produce perle bianco violacee denominate “Scallop pearl”, molto particolari.
Anche le Tridacne, famose per i molluschi di grandi dimensioni, producono perle, generalmente bianche di forma tondeggiante-ovale (“Clam pearls”).
Tutti questi generi di bivalvi, come i gasteropodi, producono perle la cui composizione é prevalentemente calcitica.
fate attenzione quando mangiate le cozze, anche i mitili sono in grado di produrre perle e apprezzando il sapore di questi frutti di mare, qualche “fortunato” è riuscito a trovare, masticando, minuscole perle nere ...
Nelle immagini allegate alcuni esempi di perle “non comuni”.
(Conch Pearl)
(Pen Pearl)
(Scallop Pearl)