JOURNAL OF GEMMOLOGY
n° 3 2016
La rivista dell’Associazione Gemmologica Inglese contiene in questo numero tre articoli: Il primo di Wang e altri si occupa di una tecnica di analisi chimica di nuova generazione, la LA-ICP-TOF-MS (laser ablation inductively coupled plasma time-of-flight mass spectroscopy), che permette l’acquisizione di tutti gli elementi ad una velocità altissima e anche a bassissime concentrazioni.
I dati, una volta elaborati mediante varie elaborazioni statistiche, possono essere utilizzati per la determinazione certa dell’origine delle gemme come pure per la rilevazione di nuovi tipi di trattamenti di diffusione; inoltre ci si attende una maggiore precisione nell’analisi isotopica, il che consentirà nuovi sviluppi nella datazione delle gemme, nell’analisi delle inclusioni e nella mappatura delle varie parti delle pietre. Il secondo lavoro, di Schmetzer, Gilg e Vaupel, ripercorre la storia della produzione di smeraldo sintetico con il metodo di fusione con fondente fatto dall’azienda tedesca IG Farben, che è avvenuta dal 1911 al 1958. Un diamante naturale incolore del peso di 0,08 ct, di tipo IIa con tracce di aggregati A, B e una lieve componente IIb è il soggetto del terzo articolo, di Li e altri, in cui si evidenzia una sua caratteristica peculiare, cioè una forte fosforescenza blu verdastra al DiamondView che pare legata a un picco di assorbimento a 2804 cm-1 associato alla presenza di boro.
Presenti anche in questo numero le consuete rubriche sulle novità del mondo gemmologico, in particolare da menzionare un aggiornamento a cura di Kim e altri sul trattamento ad alta pressione e alta temperatura sugli zaffiri.