GEM & JEWELLERY
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n° 4 2016
La rivista dell’Associazione Britannica di Gemmologia contiene 4 articoli principali. Il primo, a firma della specialista delle gemme organiche Maggie Campbell Pedersen, è dedicato alla Paua shell, cioè la conchiglia del gasteropode Haliotis iris, che è sicuramente il materiale gemmologico più conosciuto proveniente dalla Nuova Zelanda; l’autrice accenna anche alla produzione di perle di coltura blister, mediante l’inserimento di nuclei all’interno di questi molluschi, che, pur essendo possibile, raggiunge una percentuale di successo molto bassa (10%). Perle naturali prodotte dall’Haliotis esistono, ma sono concrezioni prodotte dall’animale al di fuori del mantello e hanno inevitabilmente della forme molto irregolari.
Il secondo articolo è sul giacimento di tormaline di Oceanview, nel distretto minerario californiano di Pala, che è stato l’oggetto di una visita da parte di Claire Mitchell, dove l’autrice ha potuto raccogliere alcuni campioni. L’attenta analisi da parte di Greville Millington di un anello Art Decò in platino recante un rubino birmano e alcuni diamanti di contorno è l’oggetto del terzo lavoro, mentre il quarto è un’intervista, sempre di Claire Mitchell, al curatore della Collezione Nazionale di Gemme e Minerali della Smithsonian Institution.
Oltre a due sommari di articoli comparsi sul numero 2 del Journal of Gemmology, la rivista è completata dalla consuete rubriche sulle novità dal mondo delle gemme e da un inserto centrale dove è riportato il programma della conferenza dell’Associazione che si terrà a Londra il 5 e il 6 novembre p.v.